Cristina
Cognata della sposa, fornitrice di stoviglie vintage
È iniziato tutto una quindicina d’anni fa, in un periodo in cui avevo bisogno di aggrapparmi al passato. È bastato un amico con la passione per i mercatini che mi ha convito a seguirlo, e una volta andata al primo ho capito che quel mondo faceva per me, da sempre intenta a recuperare e conservare le cose “vecchie” di famiglia. È iniziata così, quasi per caso, un’avventura che ha stravolto quasi tutte le mie domeniche, la mia vita e soprattutto la mia casa. Sveglia alle quattro, caffè al solito autogrill, centinaia di Km in allegria con tre amici pazzi come me, il profumo inconfondibile della Provenza e poi i mercati: distese di bancarelle e persone che vendono i loro ricordi, per indifferenza o per bisogno. In questi 15 anni sono diventata un’accumulatrice seriale e la mia casa si è riempita sempre più di una quantità infinita di oggetti, anche di alcuni dei quali neanche conoscevo l’esistenza; una quantità smisurata di cose per me meravigliose, per le quali è diventato sempre più difficile trovare un posto ma non un utilizzo. Sono abituata, infatti, ad usare tutto quello che compro e quando ho invitati (il che accade spessissimo) è per me bellissimo vedere sui loro volti la meraviglia, di fronte a tavole sempre diverse che li immergono in atmosfere d’altri tempi. Quindi, quando Mariela mi ha chiesto di poter utilizzare la mia oggettistica per il suo matrimonio con Simone, per me è stato fantastico. Certo…170 invitati erano impegnativi, ma soprattutto dovevo passare l’ ”esame Daniela”. Ho iniziato quindi a preparare un ipotetico posto tavola da presentarle e ad esporre sul tavolo della mia taverna una campionatura di quanto avrebbe potuto avere a disposizione.’È stato un attimo. L’espressione dei suoi occhi appena entrata ha fugato ogni mio dubbio: questo matrimonio si doveva fare. Si trattava solo di vedere se era sufficiente quanto avevo. Quanto abbiamo riso. Da parte di Mariela e Daniela era un continuo fare conti e dirmi numeri improbabili e da parte mia era un continuo rispondere: “Ce l’ho, anche di più”. Ovviamente un mix and match: quasi 350 bicchieri, 500 piatti, 100 tazzine da caffè, una trentina di piatti da portata, zuppiere, salsiere, alzatine, raviere, coppe, vetri per le composizione di fiori sui tavoli, candelabri, candelieri, lanterne, cesti in vimini e tanto altro ancora. Un tripudio di passato che ha dato vita, grazie a Daniela e a Stefania, a un allestimento unico e magico, per il giorno più importante di due persone alle quali voglio un bene infinito. Aver contribuito a rendere possibile tutto questo ha reso me felice e ha dato un senso a quelli che spesso sono visti come semplici oggetti senza anima. Chissà quanti Mariela e Simone erano con noi quel giorno. Chissà in quelle ore quante e quali storie si sono intrecciate e hanno riavuto vita. Chissà. Di certo c’è che quella di Mariela e Simone è e sarà una storia meravigliosa.